Corso di Massaggio Nadi Marma:
Massaggio Pranico Tribale

Secondo la terminologia filosofica indiana, il Prana rappresenta il principio universale della vita concentrato e individuato in un organismo in via temporanea. Per noi occidentali, il concetto più assimilabile al Prana è: Energia Vitale.

Il cibo ingerito e adeguatamente trasformato produce energia vitale, lo stesso possiamo dire del sonno e del riposo in generale e dell’aria che respiriamo.

Per comprendere appieno come funziona il trattamento pranico abbiamo bisogno di interrogare la scienza e nello specifico la fisica quantistica. Il principio quantico dell’energia sostiene che tutto ciò che ci circonda è composto da atomi che a loro volta sono costituiti da particelle subatomiche che hanno proprietà ondulatorie. Questo da origine a due comportamenti differenti tra loro: nel primo caso le particelle si muovono seguendo le regole della materia, dotate di una massa, una posizione e un rapporto tra spazio e tempo, nel secondo caso, quello delle onde, non c’è una massa, le particelle sono indivisibili e invisibili e sono presenti ovunque nello spazio.

Se applichiamo questo concetto al corpo umano possiamo parlare di ‘biofotoni’ chiamati anche ‘quanti di luce’ e provenienti dalla massa biologica del corpo umano, vere e proprie radiazioni elettromagnetiche. I tessuti corporei emettono quindi biofotoni, vere e proprie particelle di luce. Tramite apparecchiature sofisticate, è possibile misurare la potenza delle emissioni rilevando per esempio che alcune aree come quelle dei punti di agopuntura e dei punti Marma emettono più biofotoni del resto della cute. La teoria dei biofotoni, nasce dal biofisico tedesco Prof. Fritz Albert Popp, trae spunto dall’intuizione di circa 70 anni fa del biologo russo Alexander Gurwitsch, e sostiene che l’evento biologico primario alla base della vita e anche delle alterazioni che portano alla malattia, è un evento fisico di natura elettromagnetica.

Come possiamo intervenire in questo campo elettromagnetico a favore della salute? Secondo la medicina tribale indiana, antica e autentica radice della medicina ayurvedica, è possibile richiamare concentrazioni di energia o ‘quanti di luce’ attraverso la stimolazione delle aree del corpo. Durante il trattamento pranico, le mani dell’operatore effettuano movimenti piccolissimi, a volte impercettibili al fine di entrare in risonanza con la fluttuazione delle onde elettromagnetiche generando un movimento interno profondo e armonico. I tessuti vengono indotti a ritrovare la propria fluidità e a mantenere equilibrio tra i sistemi corporei generando benessere e attivando le forze di autoguarigione. L’approccio energetico libera emozioni, memorie personali e aspetti transgenerazionali. Anche la moderna psicologia riconosce la presenza di legami forti e invisibili con la propria famiglia quanto meno fino a tre generazioni passate. Siamo influenzati dal nostro codice genetico e da ‘onde elettromagnetiche’ che agiscono sul funzionamento del nostro organismo.. nel tempo e nello spazio.