
Introduzione allo yoga
Lo Yoga risale a più di cinquemila anni fa. E’ una tradizione spirituale tramandata di generazione in generazione. E’ un cammino di crescita spirituale, meta è il raggiungimento della pace interiore, della conoscenza suprema e infine la liberazione dai legami del mondo e della materia.
La prima fase è quella dell’Hata Yoga, il controllo del corpo e delle energie fisiche attraverso una rigorosa pratica suddivisa in cinque livelli.
Il I Livello di Hata Yoga è lo Yama, che implica l’osservanza di cinque precetti: non uccidere, non mentire, non rubare, non indulgere nella lussuria, non cedere ai sensi.
Il II Livello è il Niyama, l’osservanza del regime ascetico e la recitazione di formule sacre, tra cui la più importante è l’OM, nonché un atteggiamento di totale fiducia e dedizione nei confronti del proprio maestro.
Il III livello è detto Asana, l’assunzione di corrette posizioni e la pratica della meditazione.
Il IV livello è il Pranayama, ossia il controllo del respiro.
Il V livello è costituito dal Pratyahara, ossia il raggiungimento di una totale insensibilità rispetto agli stimoli esterni.
A questo punto inizia il Raja Yoga, lo Yoga regale, con gli ultimi tre livelli:
Il VI Livello, Dharana, contemplazione, in cui viene eliminato ogni pensiero,
Il VII, livello, Dhyana, la meditazione, in cui la mente trascende il pensiero stesso, e infine
Samadhi, l’illuminazione, in cui si verifica l’assoluta coincidenza di pensieri o e oggetto.
Questo è il livello dell’estasi mistica, in cui la coscienza si separa dalla materia per ottenere la liberazione.
Essenzialmente la disciplina dello yoga è un modo per porre sotto controllo le varie involuzioni della Prakriti, la costituzione psicofisica nel suo allontanamento dallo stato originario.
La parola Yoga in sanscrito significa unione. I metodi dello Yoga comprendono i quattro aspetti dell’esistenza: il piano fisico, emozionale, mentale, spirituale.
Le pratiche dello yoga sono efficaci per il mantenimento di una buona salute. Secondo Patanjali, il “padre dello Yoga”, le otto parti dello Yoga sono:
- regolazione del sistema nervoso
- disciplina
- purificazione
- posture
- concentrazione
- contemplazione
- risveglio della consapevolezza
- stato di perfetto equilibrio
E’ quindi importante avvicinarsi allo Yoga con profondo rispetto evitando di paragonarlo a esercizi di stretching o contorsionismo.
L’Ayurveda indica quale tipo di Yoga è adatto a ciascuna persona. La costanza e l’attenzione nelle ripetizioni delle posizioni Yoga nonché delle altre pratiche Yoga, aiuta a stimolare i punti energetici in grado di bilanciare i Dosha. Alcune posizioni ad esempio calmano, rilassano, aiutano a diminuire la presenza di Vata mentre l’esecuzione di altre lo aggravano ovvero accentuano tratti psicosomatici già di per se molto presenti in persone con temperamento e costituzione Vata. D’altra parte un eccesso del Dosha Kapha può essere ridimensionato utilizzando altre posizioni che attivano, le risorse interne che talvolta in persone di temperamento e costituzione Kapha sono bloccate.
Asana
Asana o posizione, questo è il concetto centrale dell’Hata Yoga. Assumere una posizione tuttavia non deve essere considerato il fine ma bensì un mezzo per raggiungere uno scopo più elevato.
Nei testi di Patanjali, forse il più importante dei testi Yoga, l’Hata Yoga è il terzo degli otto livelli. Dopo aver praticato i due stadi precedenti, Yama e Niyama, il praticante si esercita nel “Yogasana” ovvero tenere una posizione in modo stabile e non faticoso per un periodo di tempo sufficiente per mettere in comunione la propria energia individuale con quella universale. Questo stato di comunione è lo scopo di chi pratica Yoga che in sanscrito significa appunto unione. La pratica corretta degli asana produce movimenti di energia nei corpi sottili che a loro volta influenzano la coscienza e l’intera natura dell’individuo. Su questa base gli antichi yogi hanno elaborato un sistema di posizioni a carattere scientifico capace di rendere l’organismo più stabile e resistente sul piano psicofisico. Gli asana praticati correttamente possono apportare incredibili esperienze psichiche e meditative. Attraverso la pratica costante di asana e pranayama, il praticante diventa una via di transizione di energia cosmica, migliorando la ricettività e conseguentemente la qualità dell’energia nello scambio con gli altri esseri viventi.